
E venne il giorno, o per meglio dire venne l’anno. Il 2020 è una di quelle date che, negli anni ’80 , portavano alla mente scenari fantascientifici. Chissà perché in ogni storia di fantascienza che si rispetti, tra i vari elementi non mancano mai le macchine volanti. Nella realtà la microtecnologia ha creato oggetti impensabili , tuttavia le autovetture continuano ad intasare le strade e quel che è peggio, continuano ad inquinare . Adesso il 2020 è arrivato. Non sarà il mondo cupo di Blade Runner , ma neppure tanto meglio. La gran parte degli scienziati sostiene che il punto di non ritorno per risolvere il cambiamento climatico e le crisi ambientali (strettamente legati tra loro) sia il 2030. Quindi c’è ancora un sacco di tempo per scherzare ? Niente affatto. Il momento per operare un’inversione di tendenza è proprio oggi. Se non cominciamo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a fermare le deforestazioni e dare un freno all’inquinamento , nel prossimo futuro non ci sarà più bisogno di immaginazione per creare un mondo distopico. Le conseguenze non sono certe, ma le premesse non lasciano presagire niente di buono. Il caso vuole che nel 2030 la mia bambina compirà 18 anni ed entrerà ufficialmente nel mondo dei “grandi”. Quindi, la prima cosa a cui ho pensato la notte del primo gennaio è stata : cosa dirò a mia figlia ? A quel punto avrà smesso da tempo di credere a Babbo Natale e alle rassicuranti famiglie dei cartoni animati. Quando mi chiederà come abbiamo fatto a lasciare precipitare le cose senza opporci, cosa le risponderò ? Forse che dovevo tirare avanti o che ero troppo piccolo ed insignificante per contrastare la Megamacchina in movimento. Non so se questo potrà bastare a placare la sua rabbia e delusione. Di certo non servirà per offrirle la possibilità di avere una vita migliore. È per questo che vorrei dirle che, tra le mie contraddizioni, ho provato a fare qualcosa. Cercando di non essere schiavo dei consumi, dell’ automobile o dei viaggi esotici. Di essere stato rispettoso della natura, attento alla scelta degli alimenti, nella raccolta differenziata e in mille altre “piccole” cose. Insomma, aver contribuito alla creazione di una Società diversa. Tutto questo è abbastanza ? Assolutamente no. Vent’anni fa, quando fui costretto ad affrontare la malattia di mia madre, nonostante i miei sforzi non ci fu niente da fare. La situazione mi fece forzatamente crescere , ma allo stesso tempo continuai a vivere la mia vita con il lavoro, gli amici, le ragazze e lo sport. A distanza di tempo non mi pento certo delle ore passate negli ospedali o a colloquio con i medici, anzi. A volte, però, mi capita di essere assalito all’improvviso dai sensi di colpa per non aver rinunciato ad un sabato sera o ad una partita di calcio. Poi mi ricordo di come fosse lei stessa a spingermi ad uscire. Probabilmente se non mi avesse visto farlo avrebbe sofferto ancora di più. Allo stesso modo io non voglio far rinunciare all’infanzia mia figlia . Non posso spaventarla con le mie preoccupazioni , anche se a volte implica accettare dei compromessi. Allora, questo le dirò : è importante continuare a vivere. Poi starà a lei giudicarmi. Una persona può convincersi di essere un buon padre, ma non vale niente se non lo pensano i diretti interessati. Se avrò adempiuto bene al mio ruolo lo scoprirò tra qualche anno e comunque non spetterà a me dirlo.
Sarà difficile diventar grande
prima che lo diventi anche tu .
Tu che farai tutte quelle domande
io fingerò di saperne di più .
Sarà difficile ,
ma sarà come deve essere .
Metterò via i giochi
proverò a crescere. Sarà difficile chiederti scusa
per un mondo che è quel che è .
Io nel mio piccolo tento qualcosa,
ma cambiarlo è difficile .
Sarà difficile
dire tanti auguri a te,
a ogni compleanno
vai un po’ più via da me.
Sarà difficile vederti da dietro
sulla strada che imboccherai .
Tutti i semafori ,
tutti i divieti
e le code che eviterai .
Sarà difficile
mentre piano ti allontanerai
a cercar da sola
quella che sarai.
Sarà difficile
lasciarti al mondo
e tenere un pezzetto per me.
E nel bel mezzo del tuo girotondo
non poterti proteggere .
Sarà difficile,
ma sarà fin troppo semplice .
Mentre tu ti giri
e continui a ridere. A modo tuo
andrai a modo tuo .
Camminerai e cadrai, ti alzerai
sempre a modo tuo. A modo tuo vedrai a modo tuo. Dondolerai, salterai, cambierai sempre a modo tuo. Luciano Ligabue